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Trattamento ai carboni attivi nell’acqua

Sicuramente avrai già sentito parlare di microfiltrazione e di tecnologia ai carboni attivi. Sia perché il problema dei PFAS nell’acqua ha portato alla luce maggior conoscenza, sia perché è il sistema più economico e diffuso per filtrare l’acqua del rubinetto. La microfiltrazione è una tecnica di filtrazione dell’acqua che ancora oggi prende una piccola fascia di mercato. Andiamo a scoprire cos’è e come funziona.

STORIA

Il carbone attivo è presente da migliaia di anni nella storia dell’umanità.

Pensate che infatti già al tempo degli antichi egizi, il carbone attivo veniva impiegato come sistema “disinfettante” per pulire l’acqua utilizzata nel campo medico. Si producevano questi carboni porosi, che venivano inseriti in acqua per poi filtrarla con della garza pulita.

A quei tempi per il carbone si usava il legno, il quale veniva bruciato per ottenere appunto dei carboni, che scaldati nuovamente in piccoli forni diventavano porosi aiutando i vari settori tecnologici a mantenere l’acqua un po’ più pulita.

La prima comparsa documentata nel settore industriale, però, riguarda il settore delle vernici nel 19° secolo, dove infatti la qualità dell’acqua doveva essere elevata per poter garantire un prodotto pulito ed efficiente.

Anche in quel caso, essendo nella piena rivoluzione industriale dove il carbone faceva da padrone, il materiale che componeva i carboni attivi era il legno bruciato.

Ad oggi nel trattamento acqua non si impiega più il legno ma si usano le noci di cocco disidratate, perché risultano produrre un carbone attivo di miglior qualità e più adatto al settore alimentare.

COMPOSIZIONE

Il carbone attivo è composto da un elevato numero di atomi di carbonio, come dice la parola stessa.

Oggi, nel settore del trattamento dell’acqua, viene prodotto dalla cottura delle noci di cocco che vengono poi pressate e incollate con degli appositi polimeri fino ad ottenere dei cilindretti di colore nero molto porosi.

In commercio sono presenti sostanzialmente due qualità di carbone attivo. Il carbone attivo granulare e il carbone attivo in polvere.

Ovviamente la differenza di composizione determina una differenza di qualità del carbone.

Maggiore è la microporosità dei carboni, migliore è la resa che avrà questa tecnologia nel trattamento dell’acqua.

Il prodotto di origine vegetale è salubre per garantire un trattamento dell’acqua da bere e cucinare ottimale.

COME FUNZIONANO

I carboni attivi funzionano come delle spugne.

La loro elevata porosità permette di poter intrappolare alcuni agenti inquinanti migliorando quindi il gusto e la qualità dell’acqua del rubinetto.

L’acqua quindi passando attraverso i filtri ai carboni attivi viene privata di cloro, cloroderivati, cattivi odori, retrosapori sgradevoli e particelle metalliche-ferrose indesiderate nella nostra acqua dei rubinetto. Diventa quindi molto buona nel sapore e completamente inodore.

Il carbone attivo però non riduce il tenore salino dell’acqua, lasciando quindi inalterata la durezza dell’acqua che quindi continuerà a fare deposito e calcare durante la cottura.

Questo è un po’ il suo più grande limite in quanto se si ha un’acqua dolce o mediamente dura, il carbone attivo ne risalta la qualità e il sapore, se invece abbiamo un’acqua dura, il carbone attivo non diventa il sistema di filtrazione dell’acqua più qualitativo.

IMPIEGHI E UTILIZZI

I carboni attivi hanno molti impieghi e utilizzi. Nel settore alimentare sicuramente li troviamo nella ristorazione.

Infatti la loro praticità di utilizzo, il basso costo di gestione e il loro risultato di qualità di acqua, fanno dei carboni attivi i padroni indiscussi della scena. In caso di acqua troppo dura però, viene abbinato il trattamento ai carboni ad un addolcitore.

In questo caso, la qualità dell’acqua non è sicuramente alla portata di una osmosi inversa ma sicuramente è buona, inodore e leggera.

Inoltre tutti gli impianti che gasano l’acqua necessitano di una durezza dell’acqua mediamente elevata. Questo perché l’anidride carbonica della gasatura si lega molto bene con il calcare disciolto in acqua.

Quindi quando un cliente vuole avere un impianto di acqua fredda e gasata, la microfiltrazione è la scelta migliore. I frigogasatori ad osmosi non sono performanti e in più sono molto delicati e costosi.

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